La paura (del GDPR) come tecnica di vendita

Ma chi è costui?

Massimo Cappanera, professionista digitale che dice di sè:

“aiuto professionisti e aziende insegnandogli a presentarsi bene online ma allo stesso tempo anche a dire cose sensate, evitando di farsi infinocchiare da chi propone la luna ma in realtà vende formaggio.

Potrei dire che lotto contro i mulini a vento dell’ignoranza digitale …”

ma chi glielo fa fare di dire cose così intelligenti senza essere pagato, di gettarle sul web dove chiunque, intelligenti e stupidi, meritevoli e criminali, possono trarne vantaggio?

Diamogli atto che nell’ubriacatura generale è stato il primo e finora l’unico a dire le cose come stanno.

Il GDPR è la scusa (di oggi) per mungere qualche mucca.

Ebbene, riportiamo quello che lui dice che alla fine bisogna fare, perchè siamo totalmente (quasi) d’accordo:

  • aggiornare l’informativa sulla privacy e la cookie policy (se raccogliete dati sensibili sul vostro sito web, ma in quanto dentisti in realtà dovreste raccoglierli solo in studio …)
  • dare la possibilità a ciascuno di sapere qualli dati sono stati raccolti, come vengono conservati e se possono essere cancellati (non prima di dieci anni per obbligo di legge nel nostro caso, ça va sans dire)
  • stare scialli, non ci sono pericolosi criminali che ci stanno dando la caccia!

Per tutto il resto che ti è sfuggito riguargo l’ultima normativa sulla privacy (GDPR) puoi leggere/cliccare qui.

Se vuoi scaricare l’informativa aggiornata, clicca qui: Informativa .

 

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2 pensieri su “La paura (del GDPR) come tecnica di vendita

  1. Informazioni utili, fornite però da un altro clone di Frank Merenda… questi cloni hanno soltanto tecniche di vendita diverse da quelle che evidenziano nei loro scritti (….miocuggino… uebmarcheting….. pensare con la propria testa no?)

  2. caro Tiziano, hai perfettamente ragione! Io, diciamo così, ho mandato avanti Cappanera perchè mi sono un po’ rotto dei nostri colleghi. Per fare un esempio esemplificativo (!): su facebook si discute di questo argomento, chiedo a chi ce l’ha di dare un occhio all’informativa ANDI, niente, top secret, ad un certo punto un tale ne pubblica un pezzo, dal quale si evince che il paziente può opporsi al trattamento dei suoi dati … Ora, posto che io non ho letto tutta la documentazione ANDI, mi baso su quel che ho letto: se davvero all’ANDI pensano che il paziente possa opporsi al trattamento dei trattamento dei propri dati, vuol dire che non hanno capito nulla del gdpr! Infatti questa opposizione porterebbe a risultati paradossali, ad esempio: Guardia di Finanza -> dottore, perchè non ha fatto questa fattura? Doc -> perche il paziente si è opposto al trattamento dei suoi dati. GdF -> perchè sul suo registro onorari ci sono linee nere? Doc -> idem. Giudice -> dottore perchè ha tolto quel dente 9 anni fa? Doc -> che ne so, il paziente ha chiesto di cancellare i suoi dati … etc. Infatti nella mia informativa puoi leggere che il paziente non ha il diritto di chiedere la cancellazione nè di opporsi al trattamento dei suoi dati. Caro Tiziano, hai ragione: molti colleghi non pensano affatto con la propria testa e di questo non pensare ne fanno addirittura una vanto.

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