Angela e la burocrazia: riflettiamoci su!

La vicenda di Angela Bianco ha scosso l’Italia: una giovane sposa di 26 anni, la quale Angela Biancoscopre durante la diciannovesima settimana di gravidanza di avere una neoplasia al cervello. Si ricovera in una clinica privata dove c’è un macchinario da almeno due anni, il quale sarebbe in grado di curare il tumore senza compromettere la gravidanza.

Ma la clinica privata non può mettere in funzione il macchinario perchè mancano alcuni certificati (anti-sismico e ant-incendio tra gli altri, sembra).

Ora, l’Italia è stata scossa? Forse un pochino ma non abbastanza da indignarsi e da ragionare sul fondamento di queste assurdità. Perchè a fronte della vicenda di questa donna coraggiosa, felicemente operata ad Atene per la cronaca, dobbiamo mettere altre vicende, di scuole e palazzi caduti per una piccola scossa di terremoto o una pioggia un po’ insistente, che non avevano appunto i necessari benestare. Le quali vicende indignano, anche queste, l’opinione pubblica, la quale chiede un aumento dei controlli, salvo poi accorgersi che i troppi controlli hanno il loro rovescio della medaglia.

Il primo male degli italiani è in questa schizofrenia rapsodica, in questa cronica “ejaculazione precoce” per cui l’indignazione dura lo spazio di un caffè per lasciare spazio ad altra indignazione di segno e conclusioni opposte. Non c’è dubbio che i controlli siano necessari, come non c’è dubbio che oggi come oggi abbiamo esagerato con i controlli: troppi, inutili, inefficaci, inefficienti. Nell’interesse del nostro paese è necessaria una indignazione lunga, ragionevole, non momentanea, che sappia mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro e pensare un sistema che funzioni e non una mangiatoia per gli incapaci.

Se possiamo dare un suggerimento, il controllo più efficace è la responsabilità: sapere sempre e comunque chi risponde di cosa. Se una casa crolla deve essere chiaro CHI paga. Se scoppia un incendio, ci deve essere chi va in galera. Identificato il responsabile le carte si possono anche mandare al macero: le case non stanno in piedi perchè hanno il certificato antisismico e i certificati anti-incendio non spengono le fiamme.

Ma con l’odontoiatria tutto questo che ci azzecca?  Ci azzecca perchè è ora che dai nostri studi spariscano i mille incompetenti consulenti che non hanno mai prevenuto nulla ma rubano risorse che dovrebbero servire per curare i nostri pazienti. Per fare un esempio, alla signora Maura Petroni l’accesso ai nostri studi dovrebbe essere vietato per legge, come alla sua pretesa di venderci filtri “Koala” che dovrebbero prevenire quell’infezione da Legionella di cui al momento è stato dimostrato un solo caso al mondo! Noi abbiamo studiato e continuiamo a studiare: buttiamo nel fuoco tutti i controlli esterni, tutte le certificazioni e tutti i periti. Se succede qualcosa rispondiamo noi. Punto. Perchè comunque risponderemmo, per quanti certificati riempiano i nostri cassetti.

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