GDPR: cosa fare?

Da domani entra in vigore il nuovo regolamento europeo sulla privacy. Come detto nell’articolo precedente, non è nulla di sconvolgente, non bisogna fare corsi costosi o pagare consulenti per mettersi a norma. Di fatto basta aggiornare l’informativa. Qui di seguito riportiamo il Codice di Condotta previsto dall’articolo 40 del GDPR come applicabile agli studi odontoiatrici. L’informativa può essere scaricata Qui.

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La paura (del GDPR) come tecnica di vendita

Ma chi è costui?

Massimo Cappanera, professionista digitale che dice di sè:

“aiuto professionisti e aziende insegnandogli a presentarsi bene online ma allo stesso tempo anche a dire cose sensate, evitando di farsi infinocchiare da chi propone la luna ma in realtà vende formaggio.

Potrei dire che lotto contro i mulini a vento dell’ignoranza digitale …”

ma chi glielo fa fare di dire cose così intelligenti senza essere pagato, di gettarle sul web dove chiunque, intelligenti e stupidi, meritevoli e criminali, possono trarne vantaggio? Continua a leggere

SINP

Dunque, sono ormai 10 (dieci) anni dall’approvazione del D.Lvo 81/2008.

Avv Romolo De Camillis

L’avv.Romolo De Camillis, laureato il 12/07/1994 in giurispudenza a Napoli, coordinatore del tavolo per il SINP

All’art.8 si legge testualmente: “È istituito il Sistema Informativo Naziopale per la Prevenzione (SINP)”.

Dal nostro punto di vista, cioè dal punto di vista di noi datori di lavoro che cerchiamo di rispettare le leggi, una buona notizia.

Peccato che a distanza di dieci anni di questo SINP non si sappia ancora nulla.

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DA CONSIGLIO DI STATO STOP AD OBBLIGO AUTORIZZAZIONE

Comunicato AIO

Nella foto la dottoressa Oria Settesoldi del TAR Veneto che ha recentemente sentenziato in senso contrario rispetto al Consiglio di Stato

I requisiti e la procedura per ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività decisi per tutta Italia dalla conferenza stato-regioni nel 2016, molto complessi per gli studi odontoiatrici “medi”, si riferiscono in realtà a strutture che praticano attività “invasive”. AIO ha sempre sostenuto come l’Odontoiatra non pratichi tali attività e non debba farsi autorizzare dalla Regione, ma deve solo comunicare all’Asl l’apertura dello studio ed attenderne il controllo. Il Consiglio di Stato dà ragione alla nostra Associazione che ora scriverà alle Regioni perché mettano da parte l’intesa di due anni fa e non chiedano adempimenti impropri ai professionisti. Continua a leggere