Chi Siamo

Il dentista è un cittadino. Il cittadino è un uomo.

Su questa banale constatazione si regge tutta la filosofia slow dentistry: per essere un buon dentista c’è bisogno di essere prima un buon cittadino e per essere un buon cittadino prima si deve essere un uomo per bene.

Considerazioni troppo semplici per molti: tanto che la maggioranza le ignora.

Il nostro Network è stato fondato da un gruppo di dentisti veneziani nel 2012, con l’obiettivo di aiutare i pazienti a scegliere bene il proprio dentista e di promuovere una odontoiatria più umana e meno tecnologico/commerciale, tramite un aggiornamento e uno scambio di esperienze costante.

Chi cerca su web notizie sui dentisti italiani viene sommerso da offerte economiche, più o meno low cost.
Tutti i dentisti seri conoscono molti casi di pazienti rovinati, sia economicamente sia come salute, da queste trappole per gonzi.

Ma non è sufficiente dire che chi paga poco riceve poco. Infatti spesso i pazienti spendono di più proprio nei centri low cost e risparmiano dal bravo dentista.
Perchè un bravo dentista studia e si aggiorna, e lo studio serve a lavorare meglio, e lavorare meglio significa fare meglio cose che durano di più e servono di più al paziente nell’ottica del paziente.

Non siamo sponsorizzati da nessuno, parliamo a nome nostro e diciamo le cose di cui siamo convinti.

Possono associarsi al nostro network i dentisti iscritti regolarmente all’Ordine dei Medici in Italia, gli odontotecnici che esercitano regolamente sul nostro territorio, le assistenti, i rappresentanti e i venditori del settore. Al momento non è prevista alcuna quota di iscrizione.

Per contattarci info@slowdentistry.it

8 pensieri su “Chi Siamo

  1. buonasera
    ho letto del Vs interessante progetto.
    Vorrei ricevere informazioni per un’eventuale “affiliazione” o adesione al progetto.
    Ringrazio dell’attenzione
    Cordiali Saluti
    Dr. Dario Spitaleri

  2. Ultima considerazione:credo che la valenza dei vostri thread avrebbe un peso anche maggiore se ,anziché la generica egida di “slow” i consigli fossero firmati con nome e cognome dell’autore,ovviamente ,la mia e’un’opinione come un’altra ma credo sia più’ attendibile firmarsi sempre e comunque (parlo per me).

    • Cara Simona, anche su questo hai perfettamente ragione. In realtà il giochino al momento non ha alcuna pretesa di essere preso troppo sul serio. Da un lato ci teniamo a dire che la vera odontoiatria è slow. Dall’altro dobbiamo stare attenti a non confonderci ad esempio con Slowfood (per non fare nomi, con i quali abbiamo differenze tanto intuitive quanto abissali) o con altre associazioni che si propongono come network di qualità. Noi non vogliamo certificare nessuno, solo stimolare una riflessione sì nei pazienti, ma anche nei professionisti. Nei pazienti per aiutarli a non cadere in fauci tanto capienti quanto insaziabili, nei professionisti per contribuire a restare orgogliosi di un modo di essere professionisti attaccato sia dai concorrenti di cui sopra, sia dalla mentalità del tutto e subito (fast). Ma in prospettiva l’idea di strutturarsi meglio, come testata giornalistica on-line, e quindi dare più spazio alle fisionomie individuali, non è proprio un’idea da scartare.

  3. caro Slow (^_^) ,mi sembra che ,a parte le riserve di cui sopra,il “giochino” che avete creato sia una lodevole iniziativa,ben fruibile anche dai pazienti.
    tempo fa,avevo trovato incluso in un periodico,un “vademecum” del mobiliere, (risiedo in Brianza) con esplicitato in modo accessibile e chiaro anche per i profani come distinguere un lavoro di qualita’ da uno che non lo è.mi è stato utile,percio’ mi chiedevo se e come fosse possibile stilare un libretto analogo per l’odontoiatria.
    la risposta è arrivata,tempo fa’ da alcuni articoli della AIOP,e ,ora dal vostro sito.
    ps pensavo di stilare un mio “vademecum” di buona odontoiatria,mettendo ,tra i punti salienti,l’esistenza di un sito web (o materiale informativo in genere) dello studio che avesse nome e cognome di titolare e staff tra le varie voci (sembrera’ strano ma parecchi siti non dicono chi lavori nello studio ne’ chi ne sia il responsabile e/o titolare),questo il motivo della mia precedente.

  4. Sono un dentista di Padova, che cura la paradentosi (piorrea) da oltre 20 anni.
    La curo in modo slow con ottimi risultati. Ho promosso la ricrescita dell’Osso del paziente attorno ai denti, con cellule Staminali.
    Io mi sono presentato, ma nel vostro sito non c’è nessun nome.
    Cordialmente.
    Vi saluto.

  5. Caro Masiero, forse sarà perchè il sito slowdentistry non serve per fare pubblicità a dentisti in cerca di etichette ma per diffondere idee? Ci dica le sue idee, i riferimenti bibliografici, le ricerche cliniche. E magari documenti i suoi venti anni di esperienza. A quel che ne sappiamo il nostro logo attualmente è l’unico depositato a livello italiano ed europeo.

  6. Buonasera a tutti coloro che lavorano al mantenimento del sito ed ad eventuali lettori.
    Mi chiamo Enrico Barberis, laurea in Medicina e Chirurgia nel lontano 1958, libera professione da sempre, titolare di studio di proprietà e attività ospedaliera in odontoiatria sul territorio per circa 10 anni.
    Approvo la vostra lodevole iniziativa anche se non sono un grande estimatore della cultura odontoiatrica del nostro grande popolo italiano… Ma tant’é! Proviamoci…
    Sono in trattative per l’acquisto di una casetta a Chioggia, luogo che amo da sempre essendo io nato a Padova e mi farebbe piacere rimanere in contatto con voi… Al momento risiedo nella “Brianza velenosa” come diceva Battisti ma chissà che un domani qualcosa possa succedere da quelle parti… Mai dire mai! Per cui andate avanti ….Slow slow quick quick Slow dicono i ballerini, dove ogni tanto un’accelerata bisogna darla… E se potete tenetemi in contatto con voi. Complimenti ancora per il vostro bel lavoro, un augurio di un 2017 in salute e ricco di soddisfazioni professionali.

  7. Io credo che l’intera categoria debba assolutamente cambiare paradigma. nel settore c’è solo interessi ma della salute del paziente niente.
    La categoria ha solo fame di presunzione, segue solo dei protocolli di cui non soddisfano le vere esigenze del cliente paziente.
    Di danni se ne sono stati fatti tanti nel passato, oggi la situazione è del tutto peggiorata.
    Utilizzate materiali chimici tossici con una certa facilità e oltre a rovinare economicamente le persone, le rovinate tantissima sotto l’aspetto biopatologico. ttsvgel.it

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