Fare di più non significa fare meglio – convegno a Messina sulla Slow Medicine

slowUno dei principi della Slow Medicine è che “fare di più non significa fare meglio”. Non è l’unico, il vero fondamento della slow medicine è vedere ogni intervento nella prospettiva del paziente e quindi adattare la terapia ai suoi ritmi che non sono quelli della società dei consumi e del profitto. Alla fine è evidente che il rispetto delle caratteristiche dell’utente, in ogni settore, comporta un adattamento migliore del prodotto/servizio offerto alle attese dello stesso, un costo minore, una maggiore efficacia ed una maggiore efficienza.

Il problema è che non è facile dire quali siano esattamente le caratteristiche di questo servizio/filosofia, ogni volta che si tenta di dare qualche elemento, subito qualcuno ne approfitta e usa quella etichetta/procedura per perseguire comunque il massimo profitto per sé.

La SidCO (Società Italiana di Chirurgia Orale) e la SIPMO (Società Italiana di Patologia e Medicina Orale) hanno organizzato un meeting a Messina un paio di mesi fa alla ricerca di “linee guida” conformi a questa ottica. Continua a leggere

Sciopero Medici Generali

fimmgOggi e domani (8 e 9 Novembre 2017) i medici di base sono in sciopero. Il volantino diffuso in occasione dello sciopero evidenzia il nodo economico: la politica generale consiste nel ridurre le spese generali, spostare l’assistenza dall’ospedale al territorio, ridurre gli esami specialistici, controllare sempre più analiticamente le spese e l’adeguatezza. Continua a leggere

Rischio Biologico

art_8502Vale la pena soffermarsi sul rischio biologico negli studi odontoiatrici, nel quadro della prevenzione degli infortuni come delineato dal D.Lgs.81/2008.

Tale quadro non può essere compreso se non si comprende il clima che ha portato all’approvazione del D.Lgs.81/2008: il 6 dicembre del 2007 sulla linea 5 dell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino morirono bruciati otto lavoratori. In riferimento a quell’incidente il ministro del lavoro Maurizio Sacconi dichiarò: ”La tragedia di Torino impone soprattutto una più diffusa ed efficace azione preventiva perché anche la sentenza più rigorosa non può compensare la perdita di vite umane e il grande dolore che ha prodotto. La via maestra rimane la collaborazione bilaterale paritetica tra aziende e organizzazioni dei lavoratori accompagnata da una idonea attività di vigilanza.” Continua a leggere